E' l'equazione di Drake. A voi il compito di capire il motivo per cui l'ho usata come intestazione del mio blog. Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio per esprimere i pensieri e le riflessioni che mi ronzano in mente e per ricevere le opinioni positive e, soprattutto, negative di chi le riterrà comunque meritevoli di una lettura.

martedì 23 agosto 2011

State buoni se potete

La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
Decimo Giunio Giovenale


L'editoriale di Marcello Veneziani su Il Giornale offre un'interessante visione dei giovani.
L'intellettuale di destra scrive: "La sola cosa bella che è successa quest’estate in Europa sono i due milioni di ragazzi a Madrid. Primo, perché ti accorgi che esistono i giovani. Secondo, perché noti che si mobilitano anche per una fede e non solo per Vasco Rossi, per un rave party o per un outlet . Terzo, perché sono promettenti e non minacciosi, festosi e non depressi. Quarto, perché vogliono connettersi, incontrarsi, darsi un progetto, cercano figure simboliche, percorsi di santità e tradizioni, scrutano il futuro e non lo lasciano agli indici di Borsa. [...] Quei ragazzi erano tanti a Madrid ma sono pochi in Europa. Sono tanti rispetto agli indignados o peggio agli insorti londinesi, ma pochi e occasionali per sancire una svolta. Una domenica di speranza è solo una tra cinquantadue disperate. Ma quei ragazzi sono un punto per ripartire".
Veneziani non azzecca neanche il prologo alla sua lista di riflessioni. Secondo gli organizzatori, la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid ha visto la partecipazione di due milioni di persone provenienti da 193 paesi. Etichettarla come un fenomeno europeo è quantomeno errato.
Sorvolando sulla tardiva presa di coscienza dell'esistenza di questa fetta della popolazione (d'altronde, meglio tardi che mai), è difficile considerare quella di Veneziani come una semplice grave miopia piuttosto che autentica malafede. Gli studenti sui tetti di Roma non partecipavano a un rave party, non facevano shopping e non erano minacciosi. Certo è difficile essere festosi e non depressi quando si manifesta per difendere le macerie che restano del proprio futuro col risultato di essere considerati fan di Vasco Rossi. Tra l'altro, quello che Veneziani (e con lui la destra e, ahimè, buona parte della sinistra) dimostra di non aver capito è appunto che le masse di giovani in marcia per le strade di Roma e sui canali di Internet non fanno altro che incontrarsi, connettersi, darsi un progetto, scrutare un futuro e non lasciarlo agli indici di Borsa, sfiduciati dalle figure che dovrebbero rappresentarli e che egli stesso non manca di incensare e sostenere.
Senza nulla rimproverare ai ragazzi di Madrid, non si capisce perché radunarsi all'aeroporto per cantare l'Alleluia debba essere più rispettabile che accamparsi nella Plaza Mayor della stessa città per esprimere la propria indignazione verso una politica scendiletto del commercio. In fondo, sono due modi di rifiutarsi di adorare il vitello d'oro. Un attento devoto come Veneziani dovrebbe approvare. E invece il fervente editorialista si limita a strumentalizzare un fenomeno religioso per screditarne uno civile. Visto come sono bravi loro, che sorridono beati e non fanno casino? Tutta un'altra cosa rispetto a quegli scalmanati nelle piazze, che in fondo lo sappiamo tutti cosa vogliono. Un nuovo centro commerciale.

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